Mentre l’Unione Europea discute sull’aumento degli investimenti per la difesa, due distinti sondaggi confermano che gli italiani hanno un’opinione diffusa simile a quella pubblicamente espressa da Papa Francesco, che ha invece recentemente confermato l’importante di giungere ad un negoziato tra Russia ed Ucraina, fondamentale per fermare l’ondata di morti ed evitare così che la guerra possa estendersi in tutto l’occidente:
FQ parla di un documento che incarna il culmine di una lunga escalation sul piano internazionale: nelle scorse settimane il presidente francese Emmanuel Macron ha ventilato un invio di truppe Nato in Ucraina, mentre in Germania si pensa a ripristinare i vecchi rifugi antiaerei. In questo contesto, l’incubo di una guerra in casa nostra assume contorni sempre più realistici e spaventosi. “Questa presa di posizione dell’Ue corrisponde esattamente al timore degli italiani. Prima era una paura in gran parte immaginaria, con una comunicazione del genere non lo è più: chi ci governa ammette che la possibilità esiste”, riassume Noto. L’ansia dei cittadini, si aggiunge, spiega anche il drastico calo del consenso al supporto militare all’Ucraina:
“Ormai è da più di un anno e mezzo che la maggioranza degli interpellati è stabilmente contraria all’invio di armi: attualmente siamo al 53%, contro un 30% di favorevoli. Ma non perchè all’improvviso siano diventati tutti pacifisti: perché hanno paura che possa trasformarsi in un boomerang, coinvolgendo l’Italia, anche territorialmente, in un perimetro di guerra”. Nel panorama internazionale l’unico leader pacifista sembra ormai Papa Francesco, paradossalmente criticatissimo per aver chiesto all’Ucraina di avere il “coraggio di alzare bandiera bianca e negoziare”. Riascoltiamo le parole del Pontefice:
Papa Francesco: “Si abbia il coraggio di negoziare” – link video:
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