L’uomo era stato condannato in via definitiva a 400 anni di reclusione per rapina a mano armata, ma poi è stato scagionato e scarcerato dopo oltre 30 anni. È accaduto in Florida, negli Stati Uniti d’America:
Sidney Holmes, 57 anni, è tornato libero dopo essere stato accusato ingiustamente nel 1989. La scarcerazione è arrivata dopo che l’ufficio di revisione dei crimini della Florida ha riesaminato il suo caso. Il suo calvario iniziò nel 1988 quando una delle vittime di una rapina a mano armata disse alla polizia che una Oldsmobile Cutlass si fermò dietro la sua vettura nei pressi di un mini market e due persone uscirono puntandogli addosso una pistola. Il testimone sostenne anche che un uomo descritto come basso e di grossa corporatura si trovava al volante dell’auto. Holmes aveva un modello simile di auto e la sfortuna volle che il fratello di una delle vittime disse di averlo visto qualche settimana dopo la rapina al volante di una Oldsmobile Cutlass degli anni ’70, un modello piuttosto comune tra la fine degli anni ’70 e inizio anni ’80:
In base a quella testimonianza, la polizia strinse subito il cerchio intorno a Holmes, tra le altre cose alto circa un metro e 80 e quindi non basso. Aveva inoltre precedenti per essere stato l’autista in due rapine a mano armata nel 1984. L’accusa all’epoca chiese una condanna a 825 anni, ridotta dal giudice a 400 anni. Holmes fu condannato nonostante ci fossero anche sei persone in grado di testimoniare che il giorno della rapina si trovava a casa dei genitori per festeggiare la festa del papà (in Usa nel mese di giugno, ndr). Dopo la richiesta di riapertura del caso, l’ufficio di revisione dei crimini ha anche stabilito che Holmes fu identificato in modo sbagliato. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, finalmente è emersa una verità, che poi è sempre la verità processuale che vorremmo tutti coincidesse con quella vera. Link video: