Un episodio ignobile quanto terribile quello accaduto nella serata di domenica 28 agosto in un agriturismo situato alla periferia di Anagni (in provincia di Frosinone) dove alcuni ragazzi hanno ucciso a calci una capretta a calci. I fatti:
Nell’agriturismo si stava festeggiando il diciottesimo compleanno di una ragazza e alla festa erano circa una trentina gli invitati. Ad un certo punto, alcuni degli invitati si sono appartati e si sono accaniti contro una capretta che si era avvicinata a loro, forse in cerca di una carezza. I giovani hanno iniziato a prenderla a calci colpendola più volte sulla testa sino ad ucciderla, quindi l’hanno caricata su una carriola e l’hanno scaraventata giù da un muretto facendole fare un volo di 3 metri. Il tutto ripreso con cellulare tra le risate e gli schiamazzi di coloro che hanno partecipato al massacro del povero animale. Ad accorgersi della capretta morta è stato il proprietario dell’agriturismo la mattina seguente che ha subito sporto denuncia ai Carabinieri:
Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) nelle prossime ore presenterà una denuncia per maltrattamento e uccisione di animali nei confronti degli autori dell’atroce fine della capretta, che è stata seviziata e uccisa durante la festa di compleanno nell’ agriturismo ad Anagni. L’associazione si costituirà inoltre parte civile nel processo. «Procediamo chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivi», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale Oipa. «Questo genere di delitti sono l’espressione di pericolosità sociale e auspichiamo una volta di più che il legislatore metta finalmente mano a una riforma del Codice penale che inasprisca le pene per questi reati». Il reato di uccisione di animali è disciplinato dall’articolo 544 bis del codice penale che prevede una reclusione da 4 mesi a 2 anni per chi causa per crudeltà e senza necessità la morte di un animale. Denuncia che sarà presentata anche dalla deputata Michela Vittoria Brambilla (presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente Leidaa).
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