Tutto è iniziato nel 2014 quando una signora ha assunto una badante rumena che potesse aiutarla nelle faccende domestiche e nell’assistenza all’anziano marito malato. Dopo la morte dell’uomo la badante, approfittando anche di una forte depressione nella quale era caduta la signora 80enne, l’ha convinta a fare un viaggio in Romania dove poi, con l’inganno l’ha lasciata dapprima in una casa di riposo e poi nell’abitazione di sua madre che avrebbe avuto il compito di assisterla. L’80enne ha vissuto alcuni anni isolata in Romania e sotto il controllo della badante.
Prima della partenza per la Romania l’infedele badante 47enne, ha fatto firmare dall’anziana una procura generale a suo nome presso un notaio, le ha fatto sottoscrivere una polizza vita del valore di 120.000 euro della quale era unica beneficiaria e l’ha accompagnata presso la filiale della banca dove aveva i suoi risparmi per farle firmare una delega ad operare sui suoi conti correnti e dossier titoli.
Nell’estate 2023 l’80enne è tornata in Italia per motivi di salute ma ha trovato il suo appartamento modificato e abitato dalla ex badante e da alcuni suoi connazionali. A quel punto la donna si è rivolta ai Carabinieri denunciando la donna.
In seguito alle indagini è stato scoperto che era stato depositato dal notaio anche un testamento olografo nel quale la persona offesa aveva nominato erede universale l’indagata (disposizione testamentaria sottoposta a sequestro). Inoltre la Guardia di Finanza ha scoperto anche indebite operazioni bancarie che hanno permesso all’indagata di appropriarsi di 317 mila euro e di 149 mila euro con i quali aveva acquistato una tabaccheria. l’80enne è stata affidata all’assistenza dal servizio sociale territoriale CISA ASTI SUD ed è stata avviata la procedura per la nomina in suo favore di un amministratore di sostegno. Dalla perizia psichiatrica è emerso che la donna già dal 2015 versava in una condizione di suggestionabilità, vulnerabilità e fragilità psichica dovuta a una dipendenza affettiva: aveva perso la capacità critica e di giudizio e tendeva a fare scelte non libere per la paura dell’abbandono. Alla rumena, che è stata sottoposta al regime degli arresti domiciliari, le sono stati sequestrati soldi, beni e altro in suo possesso.