Nella tarda mattinata dello scorso 16 aprile, le forze dell’ordine hanno sgomberato una parte del reparto abbattimento di un mattatoio del viterbese, dopo un’azione di protesta condotta da circa trenta attivisti del gruppo “269 Liberazione animale“. L’azione, avvenuta poco dopo le due di notte, ha visto i manifestanti introdursi nell’impianto con l’intento di liberare alcuni agnelli, simbolo della loro battaglia contro l’industria della carne:
Stando a quanto si apprende, i partecipanti alla protesta si sono incatenati in quello che hanno definito il “corridoio della morte”, un gesto forte e provocatorio per richiamare l’attenzione sull’abbattimento degli animali destinati al consumo. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia, mentre alcuni simpatizzanti hanno raggiunto la fabbrica in segno di solidarietà. Secondo un comunicato dell’organizzazione, la scelta di questo periodo pasquale non è casuale: in Italia, ogni anno, vengono uccisi circa due milioni di agnelli, con un picco di abbattimenti durante le festività di Natale e Pasqua. L’obiettivo principale della protesta è duplice: da un lato, salvare gli animali e, dall’altro, danneggiare economicamente il macello, lanciando un appello a porre fine alla sopraffazione dell’uomo sugli animali. L’organizzazione animalista ha diffuso un filmato su YouTube.
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