Un cittadino pakistano di 37 anni è stato arrestato dai poliziotti della Squadra mobile di Matera con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati e tentata costrizione al matrimonio ai danni della figlia minorenne. L’indagine è stata avviata dopo che la ragazza, lo scorso aprile, si era recata al pronto soccorso con diverse contusioni sul corpo. Secondo la ricostruzione degli agenti, la giovane era da tempo vittima di vessazioni da parte del padre, che la sottoponeva a una costante pressione psicologica e fisica per costringerla a sposare un cugino in Pakistan, con cui aveva concordato un matrimonio. L’uomo la controllava, le proibiva di frequentare gli amici, le uscite e le sottraeva il cellulare per impedirle di comunicare. La sera del 15 aprile scorso l’ha picchiata violentemente con il manico di una scopa dopo aver scoperto che chattava con un ragazzo e per punirla le aveva tagliato in malo modo i capelli lunghi. La ragazza era riuscita a sottrarsi alla violenza del padre solo fingendosi svenuta.
Il giorno dopo, in ospedale, il genitore aveva cercato di indurre la figlia a mentire sulle sue ferite, costringendola a dichiarare di essere caduta dalla bicicletta e infine ad abbandonare il presidio sanitario, cosa che la giovane effettivamente fece. L’episodio è stato però denunciato alla Polizia grazie all’intervento di un operatore dell’OSCAD (Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori) durante un’iniziativa di sensibilizzazione nelle scuole. Infatti a Matera, proprio in quei giorni, stazionava il truck della Polizia di Stato, impegnato nella campagna itinerante “Una vita da social” rivolta a studenti e insegnati delle scuole secondarie. Durante l’iniziativa, a titolo confidenziale, un agente era stato informato di ciò che fosse successo, solo il giorno prima, alla ragazzina.
All’esito delle indagini della Squadra mobile, l’uomo è stato arrestato e condotto in carcere e la giovane ai servizi sociali così come previsto dal “Codice Rosso”. Dopo aver passato alcuni mesi in carcere, attualmente l’uomo è stato posto agli arresti domiciliari.