Un dingo, tipico e noto cane riselvatichito dell’Australia, si è reso protagonista di una morsicatura a una turista francese che stava prendendo il sole sull’isola di K’gari, precedentemente nota come Fraser Island. Il video, diffuso dal Department of Enviroment and Science, mostra un branco di dingo camminare fra alcune persone sdraiate in spiaggia a prendere il sole. Uno degli animali si è avvicinato molto a una ragazza e ha iniziato ad annusarle il corpo. Lei, spaventata, si è alzata di scatto e il cane, probabilmente d’istinto, l’ha morsicata sulle natiche. In realtà sembra che non sia stato nulla di grave, ma l’episodio riporta l’attenzione pubblica australiana sul problema della convivenza dell’uomo con i dingo:
nell’aprile scorso una bambina che stava nuotando in mare è stata attaccata da un cane selvatico che l’ha tenuta sott’acqua per pochi secondi. I parenti che erano vicini sono accorsi e l’hanno liberata, ma la bambina ha ricevuto morsi alla testa e alle dita. Il 16 giugno un ragazzo di 10 anni che stava passeggiando vicino al mare è stato attaccato e a salvarlo è stata la sorella di 12 anni. Il ragazzo ha riportato ferite alla spalla e lividi alla clavicola nell’attacco. Il filmato della Dashcam ripreso dai ranger due settimane prima dell’attacco mostra un dingo che insegue un ragazzo e un maschio adulto vicino a dove il bambino di 10 anni è stato trascinato in acqua. Il dingo è stato successivamente soppresso per “cattivo comportamento”, sebbene non ci siano attualmente piani per sopprimere il responsabile del recente attacco del 16 giugno. Arriva poche settimane dopo che un altro dingo è stato soppresso a seguito di una serie di attacchi, tra cui un turista francese che prendeva il sole sul lato orientale dell’isola. L’isola di Fraser nel Queensland, ospita anche circa 200 dingo selvaggi:
Anche se ci sono regole severe sul non dare del cibo agli animali, con tanto di pesanti multe per i trasgressori, i dingo dell’isola di Fraser sono più curiosi e meno diffidenti dei dingo della terraferma. I ranger affermano che i visitatori che scartano cibo o nutrono deliberatamente i dingo hanno causato direttamente “i problemi attuali e storici” tra gli animali e le persone sull’isola. Darren Blake, un ranger indigeno della Butchulla Aboriginal Corporation, ha avvertito i genitori di mettere in sicurezza i campeggi e di non lasciare soli i bambini quando visitano l’isola. Blake ha ricordato ai turisti, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che i dingo erano predatori che usavano comportamenti di caccia come lo stalking, il ringhio e il morso:
“Quando vedo i dingo camminare attorno alle persone dico sempre: ‘Lasceresti che un grosso lupo dei boschi ti cammini intorno a Yellowstone Park?’ No. Stessa cosa qui: i dingo sono come lupi”.. Cresce la paura: “Fate attenzione ai bambini“. Il dingo o wongari è considerato fauna selvatica nativa ai sensi del Nature Conservation Act 1992 ed è protetto nei parchi nazionali. K’gari è un’isola dichiarata Patrimonio dell’Umanità lungo la costa sud-orientale del Queensland e fa parte del Great Sandy National Park, noto per le sue lunghe spiagge, foreste e laghi incontaminati di acqua dolce. Ecco il link delle inquietanti immagini prima dello scioccante attacco di un dingo ai danni di un bambino di 10 anni nel campeggio dell’isola di K’gari: