Grazie all’analisi della documentazione sequestrata, è stato possibile verificare che i proventi del meretricio fossero ripartiti in ben precise quote percentuali tra le ragazze (italiane e straniere, prevalentemente dell’Europa dell’Est) e l’effettivo “gestore” del night club. Quest’ultimo, già gravato da specifici precedenti di polizia e recentemente condannato per fatti del tutto analoghi, operava con la complicità del formale titolare e rappresentante legale del locale, anch’egli ora attinto da misura cautelare. Dagli elementi sinora raccolti è emerso che la tariffa media (a tempo) per l’ottenimento di prestazioni sessuali era di circa 50 euro ogni 10 minuti. Entrambi gli uomini sono indagati, in concorso tra loro e in ulteriore concorso con tre dipendenti incaricate di riscuotere l’importo pattuito per le prestazioni, per “esercizio di una casa di prostituzione, sfruttamento e favoreggiamento”, aggravato da aver commesso il reato a danno di più persone con rapporto di dipendenza (art. 3 e 4 L. 75/58 cd. Legge Merlin). L’attività svolta dalle Fiamme Gialle di Verona testimonia, ancora una volta, l’importanza del controllo economico del territorio quotidianamente svolto dalla Guardia di Finanza e la trasversalità dell’azione di contrasto di tutte le manifestazioni di illegalità. VIDEO: