Il Consiglio dei ministri ha approvato una riforma del regolamento interno di Inps e Inail che ne abolisce, di fatto, i Vicepresidenti, modificando anche il ruolo del direttore generale:
Nel frattempo, prima dell’attuazione della riforma, è previsto unperiodo di commissariamento con la conseguente decadenza dei due attuali presidenti Bettoni, (presidente dell’Inail nominato in quota Lega nel 2019), e Tridico, (presidente Inps nominato dal Movimento 5 stelle nello stesso anno) che saranno quindi sostituiti a breve. Lo ha deciso il governo Meloni, nella serata di ieri attraverso la modifica al regolamento dei due enti previdenziali pubblici approvata nel corso dell’ultima riunione del Consiglio dei Ministri.
Infatti, come comunicato da Palazzo Chigi, “si abolisce la figura del vicepresidente” e “si prevede una modifica dei poteri del presidente, che propone la nomina del Direttore generale” (prerogativa che prima spettava al Consiglio di amministrazione). In più ci sarà una “modifica della disciplina del Direttore generale, stabilendo che duri in carica quattro anni (in allineamento con tutti gli altri organi, anziché 5)”. Le due cariche saranno divise tra i partiti: la nuova guida dell’Inps dovrebbe essere scelta da Fratelli d’Italia, mentre la scelta del nuovo vertice dell’Inail resterebbe alla Lega. Inevitabili le reazioni critiche dall’opposizione.
“Il decreto legge approvato oggi dal governo Meloni è un marchingegno costruito solo per mettere le mani subito su Rai, Inps e Inail”, ha scritto su Twitter il responsabile Economia per il Partito democratico. Nella stessa riunione del Consiglio dei ministri, infatti, il Governo Meloni ha approvato anche una norma che permetterà di sostituire Carlo Fuortes come ad Rai. “È una indecenza, una forzatura gravissima e senza precedenti che non può essere avallata in alcun modo”. Proteste anche dai capigruppo del M5s a Camera e Senato:
“Il governo Meloni questa sera ha commissariato le governance di Inps e Inail per piazzare persone a loro gradite ai vertici di due importanti architravi del sistema di welfare italiano. Un doppio errore in quanto i presidenti di Inps e Inail hanno operato in questi anni nell’esclusivo interesse del Paese, gestendo situazioni molto complesse come la pandemia. È dunque doppiamente intollerabile che la dirigenza di importanti articolazioni del nostro Paese diventino preda di appetiti che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico e con quello dei cittadini”.