Il Codacons, associazione ambientalista riconosciuta dal Ministero, accoglie con favore l’arrivo delle multe per chi danneggia o imbratta monumenti e beni culturali, misura discussa ieri Consiglio dei ministri, ma al tempo stesso lancia l‘allarme sulle difficoltà di applicazione pratica delle sanzioni:
“Riteniamo che chi arreca danno a beni culturali protetti, indipendentemente dalle ragioni del suo gesto, vada punito con la massima severità, ma qualsiasi giro di vite imposto dal Governo dovrà fare i conti con le criticità del nostro sistema giudiziario – spiega il presidente dell’associazione – Le sanzioni, sia quelle pecuniarie che quelle penali, rischiano infatti di essere inapplicabili a causa della lentezza dei processi in Italia, e dei tempi lunghissimi per le valutazioni dei ricorsi. Dal momento in cui un soggetto imbratta un monumento o una fontana, a quello in cui sarà materialmente chiamato a pagare i danni, possono trascorrere anche anni, ammesso che il responsabile sia ritenuto colpevole da un tribunale”.
“Per tutelare realmente i nostri monumenti, oltre alle multe, serve garantire certezza della pena e soprattutto prevenire atti vandalici attraverso una capillare sorveglianza” – conclude Rienzi.