L’autorizzazione dell’Unione Europea all’introduzione nel commercio di alcni tipi di farina d’insetti continua a far discutere e a mettere in guardia i consumatori su possibili rischi, anche allergici:
l’argomento è stato affrontato anche nella rubrica “Dottore ma è vero che?” della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), a seguito della presentazione dei tre decreti per regolamentare in modo stretto la vendita di prodotti con farine di grilli, locuste, larve e tarme. La maggior parte delle allergie alimentari associate al consumo di insetti, spiegano i medici, “deriva da due proteine, tropomiosina e arginina chinasi, presenti negli insetti che stimolano negli individui suscettibili la produzione di Immunoglobuline E, anticorpi associati alle reazioni allergiche.
Queste riconoscono le proteine “nemiche” e innescano la cascata di reazioni responsabile dei sintomi caratteristici delle allergie alimentari”. Le allergie a cibi a base di insetti possono manifestarsi anche come conseguenza di un’allergia ad altri alimenti, per via della reattività crociata. In particolare a stare attenti dovrebbero essere persone che hanno già altre allergie a gamberetti e crostacei, perché in questi casi, “la reattività crociata delle IgE alla tropomiosina è stata dimostrata anche in altre specie di insetti commestibil”.
Esistono meccanismi di reattività crociata anche fra insetti commestibili e acari della polvere: in questo caso però l’ipersensibilizzazione è meno frequente rispetto a chi è allergico a crostacei “ma sarebbe opportuno evitare il consumo di insetti commestibili anche se si è allergici agli acari della polvere”. Tra le domande frequenti vi è infine quella relativa al fatto che mangiare un insetto sotto forma di farina diminuisca il rischio di allergie: “trattamenti ad alte temperature possono influenzare il potenziale allergenico delle proteine, ma gli effetti non sono facilmente prevedibili”, concludono gli esperti..