La storia di un medico chirurgo in pensione che lavora per una cooperativa di supporto al pronto soccorso dell’ospedale “Augusto Murri” di Fermo, nelle Marche, ha commosso l’Italia:
Tutto inizia la notte del 12 marzo 2024, quando una ragazza di 15 anni si presenta al pronto soccorso con febbre alta. Il dottor Evangelista la visita e, pur non ravvisando sintomi gravi al momento, decide di dimetterla con cautela. Nella notte, però, il medico non si sente tranquillo:
Ha un presentimento che la ragazza possa avere un’infiammazione midollare, una condizione seria che se trascurata può avere conseguenze devastanti. La mattina seguente, senza pensarci due volte, il dottor Evangelista si reca a casa della paziente per un controllo. I suoi sospetti si rivelano purtroppo fondati:
la ragazza ha un’infiammazione midollare in corso. Grazie al tempestivo intervento del medico, la 15enne viene immediatamente ricoverata e sottoposta alle cure adeguate. La sua vita è salva. Il gesto del dottor Evangelista è stato definito eroico da molti. Un esempio di dedizione alla professione e di attenzione al paziente che va oltre il dovere. Un atto di grande umanità che ha fatto la differenza. La storia ha avuto un’ampia eco sui media, con numerosi articoli e servizi televisivi che hanno celebrato il coraggio e la professionalità del medico. Un esempio da seguire per tutti gli operatori sanitari. Il direttore generale dell’azienda fermana si è poi congratulato col chirurgo e ricorda che la sanità è fatta di gente cosi:
“Premura, dedizione a un lavoro che spesso diventa missione di vita, professionalità. Qualità di un medico che collabora con il Pronto Soccorso dell’ospedale Murri, emerse in queste ore e balzate agli onori delle cronache prima locali e poi nazionali. Il medico in questione, infatti, dopo aver visitato e dimesso a tarda notte una ragazzina arrivata al Pronto soccorso, ha raggiunto la giovane a casa, la mattina seguente, una volta concluso il suo turno, per ulteriori scrupoli. La paziente era stata colpita da una infiammazione midollare e avrebbe potuto effettuare ulteriori accertamenti medico-sanitari il giorno seguente ma il medico ha deciso di non attendere e di recarsi nella sua residenza disponendo un nuovo ricovero in Ospedale”.
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