Negli Usa aumentano gli attentati contro le auto Tesla: sino a 20 anni di carcere per i responsabili

Nei primi mesi del 2025, le tensioni intorno a Tesla, l’azienda di auto elettriche fondata da Elon Musk, sono aumentate in modo significativo. Le manifestazioni di protesta, iniziate come espressione di malcontento per i recenti tagli e la cancellazione di servizi, hanno preso una piega preoccupante, sfociando in atti di vandalismo se non di veri e propri attentati contro i concessionari Tesla. Questi eventi hanno attirato l’attenzione delle autorità, portando a dichiarazioni forti da parte del procuratore generale degli Stati Uniti, Pam Bondi:

Le Cause del Malcontento:

Il malcontento tra i dipendenti e i sostenitori di Tesla è emerso in risposta a misure drastiche adottate dall’azienda, che hanno incluso riduzioni di personale e tagli ai finanziamenti per vari servizi. Queste decisioni hanno suscitato preoccupazioni non solo per la sicurezza dei posti di lavoro, ma anche per la qualità dei servizi offerti ai clienti. Le manifestazioni, inizialmente pacifiche, hanno rapidamente degenerato in atti di vandalismo, con alcuni concessionari Tesla presi di mira da attacchi violenti.

Vandalismo e Accuse di Terrorismo:

Il procuratore generale Bondi ha descritto gli atti vandalici come “terrorismo interno”, sottolineando la gravità della situazione. Ha annunciato che il Dipartimento di Giustizia ha già formulato accuse contro diversi sospetti, con pene che vanno da un minimo di cinque anni fino a un massimo di venti anni di reclusione per i crimini più gravi. Tra i sospettati figura una donna di 42 anni, accusata di possesso di un dispositivo distruttivo e distruzione dolosa di proprietà dopo un attacco con molotov e graffiti a una concessionaria Tesla in Colorado. I danni causati sono stati stimati tra i 5.000 e i 20.000 dollari. Altri due individui sono stati arrestati in relazione a simili atti vandalici. Un uomo di 41 anni è stato accusato di possesso di un dispositivo distruttivo dopo un attacco a una concessionaria a Salem, Oregon, mentre un giovane di 24 anni, è stato accusato di incendio doloso per aver lanciato molotov contro stazioni di ricarica Tesla in Carolina del Sud.

La Risposta delle Autorità:

Bondi ha avvertito che i giorni in cui si commettevano crimini senza conseguenze sono finiti. La sua dichiarazione ha messo in chiaro che il Dipartimento di Giustizia sta prendendo sul serio questi atti di vandalismo e che le indagini continueranno per identificare e perseguire coloro che coordinano e finanziano tali crimini. «Se vi unite a questa ondata di terrorismo interno contro le proprietà Tesla, il Dipartimento di Giustizia vi metterà dietro le sbarre,» ha affermato Bondi, sottolineando la determinazione delle autorità a mantenere l’ordine e la legalità. Le recenti proteste contro Tesla evidenziano un crescente malcontento sociale che, se non affrontato, potrebbe portare a ulteriori conflitti. Mentre le autorità cercano di gestire la situazione con fermezza, è fondamentale che le preoccupazioni dei dipendenti e dei sostenitori dell’azienda vengano ascoltate e considerate. La situazione attuale rappresenta un campanello d’allarme non solo per Tesla, ma per l’intero settore tecnologico e industriale, che deve affrontare le sfide di un cambiamento rapido e spesso controverso. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni video-approfondimenti diffusi sul web:

#tesla #auto #governo #elonmusk #donaldtrump

Ricordiamo che è possibile seguire tutti gli aggiornamenti di cronaca.news anche su Facebook (cliccando qui) o iscrivendosi al canale Telegram (cliccando qui).