Rifiuti tossici nascosti nel terreno e tumori nella popolazione: la Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per il fenomeno della “Terra dei Fuochi”

«La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato lo Stato italiano per inazione di fronte all’interramento di rifiuti tossici per mano delle mafie nel territorio campano. Una sentenza che richiama alla responsabilità un’intera classe politica. Le autorità italiane mettono a rischio la vita degli abitanti della Terra dei Fuochi, l’area campana coinvolta nei decenni scorsi nell’interramento di rifiuti tossici. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti umani che ha condannato l’Italia che, pur riconoscendo la situazione, non ha preso le dovute misure» – si osserva dal sito web nazionale di Legambiente. L’associazione ambientalista ha quindi proseguito con la sua analisi:

«La Corte ha riconosciuto un rischio per la vita “sufficientemente grave, reale e accertabile”, che può essere qualificato come “imminente” per i cittadini. L’area interessata, tristemente nota come Terra dei fuochi, si sviluppa tra le province di Napoli e Caserta dove vivono circa 2.9 milioni di persone. Qui per anni sono stati scaricati, interrati e inceneriti rifiuti tossici. Secondo quanto stabilito dalla Corte di Strasburgo, il nostro Paese ha due anni di tempo per attuare una strategia correttiva, ossia introdurre “misure generali in grado di affrontare in modo adeguato il fenomeno dell’inquinamento” in questione. Una sentenza che richiama alla responsabilità un’intera classe politica bipartisan che per anni ha sottovalutato, nascosto quello che accadeva in quel territorio. La Terra dei fuochi è una terra “martoriata” nella sua essenza più profonda ed ignorata per decenni da una classe politica trasversale che non è riuscita ad adottare soluzioni serie e concrete» – hanno aggiunto da Legambiente che ha quindi concluso:

«Dal 2003, anno in cui come Legambiente abbiamo coniato il termine nel nostro rapporto Ecomafia, raccogliendo le denunce che arrivavano dai nostri circoli presenti sul territorio, si sono succeduti 12 governi nazionali e 5 a livello regionale senza trovare un ‘vaccino’ efficace contro il virus ‘terra dei fuochi’. Chiediamo che in quei territori venga da subito attuata la sentenza, che impone una strategia globale, l’istituzione di un monitoraggio indipendente e una piattaforma di informazione pubblica. Deve essere fatta davvero ecogiustizia, a partire da una accelerazione seria, efficiente ed efficace della bonifica e con la chiusura del ciclo dei rifiuti. Lo dobbiamo ai tanti onesti cittadini campani che vogliono riscattare il proprio territorio e affermare i principi di legalità e trasparenza. Per fermare il fuoco e i veleni dell’ecomafia è necessario dare risposte efficaci, troppo a lungo rimandate, che richiedono uno sforzo congiunto di tutti»hanno concluso da Legambiente. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link ad alcuni approfondimenti televisivi diffusi sul web:

Sentenza terra dei fuochi: la Corte Europea dei diritti umani condanna l’Italia – Unomattina 31/01/2 – link video:

Fonte: https://www.legambiente.it/news-storie/inquinamento/terra-dei-fuochi-la-corte-europea-condanna-litalia/

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