Matteo Salvini ha ottenuto l’assoluzione nel processo “è un riconoscimento che ho fatto il mio dovere e mi ripaga di tante amarezze”. Ironizzando sulla domanda su un suo eventuale ritorno al Viminale, Salvini ha risposto: “Sto bene dove sto, per ora. Quello che ho fatto al Ministero dell’Interno è stato assolutamente corretto. Se qualcuno negli anni scorsi ha pensato ‘Non puoi tornare al Viminale perché sotto processo, sei potenzialmente un criminale’, questa cosa cade”. Il titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti ha precisato: “Detto questo, al Viminale c’è Piantedosi, un amico, un fratello. Non corro per sostituirlo”. A chi gli chiedeva se gli piacerebbe tornare al Viminale, l’ex ministro degli Interni ha risposto: “Il Viminale è una macchina eccezionale. Avere la responsabilità della sicurezza degli italiani e coordinare la Polizia di stato è qualcosa di stupendo”.
“Non avevo paura. È una sentenza giusta che mi aspettavo. Devo dire che ieri in tribunale a Palermo ho visto una corretta, giusta e sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga. Ma non sempre è così. Quindi ora la separazione delle carriere e la responsabilità civile dei magistrati di chi sbaglia con dolo è fondamentale” prosegue Salvini, sottolineando che il processo Open Arms “è costato milioni di euro. La riforma della giustizia è ancora più urgente da ieri. Sicuramente, la sentenza di ieri non metterà più nessun ministro in difficoltà nel suo lavoro”.
“E’ stata un’assoluzione con formula piena, c’è la prova piena che non sussiste alcun reato. Non è una sentenza contro i migranti, ma contro chi sfrutta i migranti”. Lo ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Matteo Salvini, dopo la pronuncia di assoluzione per il ministro. Video:
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