Sta facendo molto discutere la notizia che giunge da Roma dove sarebbero stati scambiati i vetrini delle biopsie di due uomini, uno malato e uno sano. A quest’ultimo, un 35enne al quale sarebbe stato erroneamente diagnosticato un tumore maligno, avrebbero rimosso la mandibola durante un intervento. L’uomo avrebbe subito una paresi facciale. Non è invece nota la sorte dell’altra persona coinvolta. Sul caso, riportato dal Corriere nell’edizione odierna, indaga il pm dopo la denuncia per lesioni gravi del 35enne:
La prima ricostruzione dell’accaduto:
Secondo una prima ricostruzione, il caso risale al 20 maggio 2024, quando il paziente si sarebbe recato nella clinica odontoiatrica della Capitale per rimuovere un dente del giudizio e una cisti. Un successivo esame avrebbe poi riportato l’esisto positivo di un osteosarcoma di alto grado di malignità, considerata una diagnosi molto grave. L’uomo viene convinto a sottoporsi da un drammatico intervento di demolizione di mandibola e a ben 9 cicli di chemioterapia. Il 22 luglio, il 35enne è stato poi sottoposto all’operazione per impiantargli una placca che ricostruisce l’osso asportato. Successivamente, la notizia sconvolgente:
La scoperta e la denuncia:
All’insolita posizione dei medici – che avrebbero definito la chemioterapia non più necessaria – insospettito, il 35enne ha quindi deciso di portare i vetrini in un laboratorio dell’Università Cattolica di Roma, constatando l’esito negativo dell’esame. Scattate quindi denuncia ed indagini del pm. Resta da chiedersi chi ha commesso l’errore, perché e chi, invece, avrebbe dovuto ricevere la notizia dell’esito positivo dell’esame. Sull’episodio – che ha tutte le caratteristiche per un nuovo caso di malasanità – sarebbero quindi in corso accertamenti approfonditi finalizzati a verificare le effettive responsabilità dell’accaduto.
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