La tragica vicenda di un 53enne trovato senza vita in un garage di Treviso, è un duro colpo alla coscienza collettiva. A morire in solitudine e prematuramente è stato un lavoratore, finito vittima di un sistema che sembra averlo schiacciato sotto il peso di un problema sempre più diffuso:
L’uomo morto nel freddo e nonostante avesse un lavoro, dormiva in un garage a causa di un grosso problema economico:
il caro affitti. Nonostante un impiego, lo sfratto esecutivo lo ha costretto a vivere in condizioni disumane, in un garage freddo e umido. Un contrasto stridente tra l’impegno lavorativo e l’impossibilità di garantirsi un tetto. Il suo appello sui social, una flebile richiesta di aiuto, è rimasto inascoltato. Trovato con un giubbotto pesante e un berretto, rimedi precari contro il freddo glaciale, la sua morte, probabilmente causata da un infarto aggravato dalle condizioni in cui versava, è un monito che non possiamo ignorare. Stando a quanto si apprende, a seguito della tragedia, il Sindaco del comune ha dichiarato di non essere stato informato dall’uomo dei suoi problemi economici, ribadendo l’importanza di rivolgersi alle istituzioni locali in caso di difficoltà.
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