Un terremoto di magnitudo M 7.9 è stato localizzato alle ore 02:17 italiane del 6 febbraio 2023 nella parte sud-orientale della Turchia, al confine con la Siria, nella regione dell’Anatolia sud-orientale. Tra le città più vicine all’epicentro, circa 30 km, troviamo Gaziantep, una delle più grandi della Turchia. Il terremoto ha avuto un ipocentro a circa 20 km di profondità ed è stato fortemente risentito in tutta l’area meridionale della Turchia ed anche in Siria. La Turchia si trova in una zona altamente sismica attraversata da numerosi sistemi di faglia:
l’area interessata dal terremoto di questa notte – riporta l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – è considerata a pericolosità sismica molto elevata come si evince dalla mappa qui mostrata con il Modello di Pericolosità a scala mondiale prodotto da GEM (https://www.globalquakemodel.org/gem-maps/global-earthquake-hazard-map). Dopo il terremoto delle 02:17 sono state registrate altre scosse altre 7 scosse di magnitudo superiore a 4.5 nell’area (aggiornamento alle ore 04:00). A causa della elevata magnitudo e della relativa vicinanza dal mare, sia il CAT-INGV che il KOERI hanno diramato un’allerta tsunami per il Mediterraneo (allerta di tipo WATCH). In Italia, anche in Puglia anche la Polizia Locale ha allertato i suoi concittadini affinché si mantenesse distanza dalla costa sino al cessato allarme. Allerta confermata anche dalla Protezione Civile nazionale: “Sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell’Ingv, Il Dipartimento della Protezione Civile ha diramato un’allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 02.17. Si raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l’area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali” – hanno reso noto dalla Protezione Civile che ha aggiunto:
“Il maremoto consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d’acqua. L’allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un’onda di solo 0,5 metri di altezza può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti. Il Dipartimento della Protezione Civile, in raccordo con INGV, Ispra e le strutture del SNPC, continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull’evoluzione dell’evento” – hanno concluso dalla Protezione Civile Nazionale. L’allerta è stata poi revocata.
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