Dal mese di luglio del 2013 un uomo 43enne di nome Adamo si allontanò in auto dalla sua abitazione di Imola facendo perdere le sue tracce. I familiari denunciarono la sua scomparsa. Furono avviate subto le indagini da parte dei Carabinieri e dopo qualche giorno i militari trovarono una lettera dello scomparso indirizzata ai suoi genitori: “Ciao mamma e papà, non avrei mai voluto farvi del male, ma purtroppo è andata sempre male e adesso è arrivato il momento di farla finita. Cercherò di fare bene almeno quest’ultimo passo, per risparmiarvi almeno il dolore del funerale. Mi raccomando solo una cosa, la più importante: date una mano a Raffaella e alle bambine. Io non ci sono riuscito fino in fondo e restano ancora alcuni anni difficili”.
Dopo aver letto questa straziante lettera, i familiari si rassegnarono alla perdita del familiare convinti che si fosse suicidato anche se il suo corpo non si fosse mai trovato. Dopo ben 10 anni la scoperta: l’uomo non era affatto morto ma bensì era vivo e si era trasferito in Grecia. L’uomo prima di scomparire si era separato dalla moglie dalla quale aveva avuto due figlie allora minorenni. Insomma un “fu Mattia Pascal” dei nostri giorni.